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Attualmente la Fondazione opera maggiormente in Madagascar.



Il Madagascar è uno stato insulare situato nell'Oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa, di fronte al Mozambico. L'isola principale, quarta maggiore isola del mondo, ha una superficie una volta e mezza l'Italia. Ha un altipiano centrale e la costa orientale che si affaccia sull'oceano indiano con la spiaggia più lunga del mondo. La terra è argillosa, rossastra, non molto fertile.
 L’isola è attraversata dal Tropico del Capricorno e si trova nella zona dei venti Alisei dell’oceano indiano. Ci sono due stagioni piovose l’anno e tra gennaio e marzo spesso grandissimi cicloni che creano gravi danni. Sopra i 1.000 metri le temperature sono basse, in media 20°C, mentre nella parte orientali si raggiungono anche i 32°C.
La maggior parte della gente vive in villaggi agricoli o di pescatori.
L’unica grande città dell'altipiano è  la capitale: Antananarivo.
 Il Madagascar è potenzialmente ricco di risorse, ma le tecniche agricole vecchie, la scarsa organizzazione commerciale e l'assenza di vie di comunicazione e di trasporti adeguati ne rendono lo sviluppo lento. . L’economia si basa principalmente sull’agricoltura: dalle colture destinate all’alimentazione della popolazione locale (riso, patate dolci e manioca) a quelle di esportazione, come caffè, canna da zucchero, tabacco, cacao e palma da cocco, vaniglia, chiodi di garofano e diverse essenze (tra cui, cannella e ylang ylang  
Praticato è l'allevamento: dei bovini maggiormente.di  caprini, ovini e suini di meno.
La popolazione ha tre importanti radici: indonesiani - polinesiani; arabo - persiani e africani - bantù. Tra i tre gruppi esistono tutte le sfumature delle razze incrociate e si possono individuare una ventina di gruppi etnici differenti. Il più importante è quello dei merina che vivono sull'altipiano, coltivatori di riso.
 La lingua ufficiale è il malgascio (appartiene al ceppo malese - polinesiano, con influssi africani, arabi, indiani e delle lingue europee).La seconda lingua ufficiale è il francese.
La capitale è Antananarive.
La religione prevalente è quella animista per il 50%; segue il 25% dei cattolici, il 20% di protestanti e solo il 5% di musulmani.
Bisogna ricordare che il Madagascar è uno dei paesi più poveri al mondo, con una situazione economica incerta, peggiorata sempre più negli ultimi decenni a causa della siccità, delle inondazioni e della crisi politica che ha investito la nazione, provocando un alto livello di inflazione.
Tanti fattori hanno e contribuiscono alla povertà del Madagascar: il precedente colonialismo economico dei francesi strettamente legato allo sfruttamento delle risorse (legname, industria mineraria, pesca), la carenza di infrastrutture, specialmente di strade, che rende difficile agli agricoltori portare i propri prodotti sui mercati, e l’isolamento geografico del Madagascar dal resto del mondo che accresce i costi dei commerci. Tutto ciò che il Madagascar produce o vuole acquistare da altri paesi, deve essere spedito per via aerea o marittima. Un sistema di istruzione debole rende difficoltoso ai giovani malgasci trovare un lavoro fuori dal settore agricolo; oltretutto, solo pochissime persone in Madagascar hanno accesso a tecnologia ed Internet. Infine, i danni arrecati al territorio hanno ridotto la capacità degli agricoltori dell’isola di produrre grandi quantità di cibo.
I l malgascio medio guadagna circa 1 dollaro americano al giorno, mentre il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà mondiale. Quasi la metà dei bambini del Madagascar sotto i 5 anni è malnutrita. Due bambini malgasci su tre vivono in condizioni di povertà e il 50% dei bambini con meno di cinque anni ha una crescita rallentata a causa della malnutrizione.
Inoltre, secondo alcuni esperti, contribuiscono a queste carenze proteiche anche “tendenze locali” o tabù che riguardano il consumo di determinati alimenti in zone dove la carne è un lusso insostenibile per la maggior parte della gente. Ai bambini è vietato mangiare uova e pollo e le patate dolci possono essere mangiate solo appena raccolte. I polli sono considerati "sporchi" e c’è la credenza che mangiare le uova renda muti uomini e donne.